Recensione || Il Crepuscolo Celtico, di William Butler Yeats

Nato a Dublino nel 1865, Yates fu un ricercatore delle tradizioni e del folklore irlandesi, oltre ad occuparsi anche di occultismo e magia.
Il Crepuscolo Celtico è un’opera mistica e spirituale che comprende tutti gli ambiti di studio a cui si è dedicato lo scrittore.

Il sole e la luna non risplendettero mai su alcuno di così bell’aspetto, il suo incarnato era così bianco che pareva azzurro, e sulle gote aveva due roselline vermiglie.

Trama

Il Crepuscolo Celtico racconta le storie misteriose, le fiabe e le ballate legate alle gesta degli abitanti del regno fatato. Il folklore irlandese trabocca di miti, leggende e simboli legati ai celti, così l’autore trascrive ciò che ha visto e sentito senza distinguere le proprie credenze con quelle popolari. Uomini, donne, folletti ed esseri fatati prendono vita e vanno per la loro strada senza essere intaccati da alcun tipo di manipolazione.

Fantasmi, giullari e negromanti

Quest’opera di Yeats è colma di suggestione che evoca i prati verdi dell’Irlanda, i boschi rigogliosi e il sottobosco misterioso in cui vivono le più strane creature fatate. I folletti mormorano, la nebbia confonde e rende ancora più irreali le creature immateriali che abitano questi racconti.

In questo libro si nota tutto l’impegno di una vita passata a raccogliere e valorizzare la cultura celtica e irlandese allo scopo di salvaguardarla e tramandarla. Leggendo Il Crepuscolo Celtico si torna indietro di secoli, ad un mondo in cui il progresso non aveva eroso il potere, la suggestione e la magia del Piccolo Popolo.

Titolo: Il Crepuscolo Celtico
Autore: William Butler Yeats
Casa Editrice: Se
Genere: Raccolta di racconti, testi, documenti
Lunghezza: 160 pagine
Titolo originale: The Celtic Twilight
A cura di: Rosita Copioli



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